A giovane scrittore - Edizione digitale XMLcompiled byMaria Federica CartenìCarte Tommaseo Online2025
Questa risorsa digitale è accessibile per scopi di ricerca accademica, vietato ogni uso commerciale
Il documento è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - NonCommerciale - NonOpereDerivate 4.0 Internazionale (CC BY-NC-ND 4.0)
Carte d'autore onlinePoesieTommaseo, NiccolòSuccessori Le MonnierFirenze1872Trascrizione e revisione testiMaria Federica CartenìClaudio LupinuMarcatura XML testiMaria Federica CartenìManuela FerraroCodifica XML automatica estratta da WCM-BDGiovanni Salucci - MRX srlCoordinamento scientificoSimone Magherini
A giovane scrittore
Un guardo al cielo e al monte, uno alla via;Non la testa sempr’alta. I nostri orgogliTemiam, no l’ire nè l’insidie altrui.In questo libro che ci scrisse Iddio,Ove il color favella e il suon dipinge,Leggiamo amor, fratello. Anco la penaÈ alito d’amor: gli Angeli santi,Cui quest’umil pianeta è dato in cura,Passan volando; e chi soverchio alteraLeva la fronte, col ventar dell’ala,Senza punto toccar, mandano a terra.Queta, se vien da Dio, queta e di moltiSecoli regnatrice, è la speranza.Sia fidente il dolor: che fa se il fruttoNe coglieran domani o tra mill’anni?Dono di spirti e di virtuti ignoteÈ il ben che noi circonda. E l’aër puroChe fa ne’ polsi palpitar la vita,Non si tocca con mani, occhio nol vede.Non ch’altri il sappia, ma che il cuore accolgaCon casta gioia il bene, e l’offra a Dio,Questa è gloria verace: e non applausoDi poche mani o susurrar di labbra,Ma degli Angeli il canto per gl’immensiMondi e per gli anni eterni la diffonde.Questo è conforto all’ignorata guerra,Che con l’anima tua durar dovrai,Fino alla morte. O se languisci e cadi,Prega e risorgi, e ricombatti, e spera.Compagna alla battaglia, e amica fida(E quasi fior di verginetta in seno,Che le parli in città de’ dolci campi),Abbi la morte. E quanti son sotterra,Abbi fratelli. Li vedremo un giorno,Ed altri ci apparran da quel che secoLa fantasia dei cuor li presentìa.Scrivi intanto l’amore e la speranza.Lieta e severa, meditata e schietta,Corra la tua parola; e in lei si specchi,Come in fresch’acque, il giovanetto visoDi pure donne, e la verzura e il sole.1841.