Gl’ignoti - Edizione digitale XML compiled by Maria Federica Cartenì Carte Tommaseo Online 2025

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Carte d'autore online Poesie Tommaseo, Niccolò Successori Le Monnier Firenze 1872
Trascrizione e revisione testi Maria Federica Cartenì Claudio Lupinu Marcatura XML testi Maria Federica Cartenì Manuela Ferraro Codifica XML automatica estratta da WCM-BD Giovanni Salucci - MRX srl Coordinamento scientifico Simone Magherini
Gl’ignoti

(Dopo accompagnato un feretro di donna, che fu di Lione, e morì tisica in grande angoscia.)

Nè quale il nome tuo, nè quale il viso, Seppi; e la tua statura Misurai dal ferètro. Io dalla sponda Illiria, e tu dal Rodano sonante Mover dovevi; e rincontrarsi alfine In Parigi dovea con la tua bara, O donna, il prego mio. Tal, da lontano turbine reciso, Sovr’ignota verzura Cade languido fior; tale quell’onda Che di fanciulla tenera le piante Bacia amorosa, e lunghe selve alpine Corse e giardini gai trepida e chiara Con fido mormorìo. Nulla di te conosco. E notte oscura M’è, come i casi tuoi, Quant’ebbi al mondo più fidato e caro. Ogni anima, ogni tempo, ogni sembianza È mar profondo, aëre interminato: E l’amor, che lo valica d’un passo, La sua possanza ignora. Nè senza eccelso provveder, Natura, Il tuo prospetto è a noi Di fè benigno, di scïenza avaro. Opportuno ignorar fa la speranza Ricca, e il pensier di fantasie bëato, Che presente in ogni onda e in ogni sasso L’amico Nume adora. Tal per angusta via, di grigi massi Orrida a dritta e a manca, Move a mesto cammino il viandante; E dal monte interrotto ad ora ad ora, Quanto l’occhio può trar, vede pianure Ondeggiar liete, e sparso ode un concento D’augei, d’alberi e d’acque. Nulla di te conosco. E tutti i passi Della mia vita stanca Or tu segui con l’occhio, anima amante. Mi siedi accanto, a bene amar m’incuora Tua dolce voce, e fra le mie sventure A pregar lieto, a riposar contento. Nè giammai si compiacque Donna in bramato sposo, o in giovanetto Fanciulla innamorata, Come tu, donna, m’accarezzi e m’ami. E mille, in un con te, spiriti pii Mi guardan sempre da tutte le stelle, D’amor severo e lieta fè versando In me nuova armonia. Schietto, efficace, umìl voli l’affetto Dell’anima turbata, Che da sè fugga, e in Dio raccôrsi brami: Ogni beltà terrena al ciel la avvii; E tutte, o meste o liete, a lei sian belle Di quante cose Iddio vien varïando La sua modesta via. Spiriti ignoti, al vostro i’ raccomando Amor l’anima mia.
1835.