Le Rosine di Torino. Rifiugio istituito da Rosa Govona
Delle sue man col santo
Lavor vivrà felice;
E, povera, nutrice
Di poveri sarà.
Oh! madre pia d’ignote
Anime, in te sorelle,
A Dio nel mondo ancelle
In queta libertà;
Oh! meglio che regina,
D’onor tu lasci a loro,
Di preci e di lavoro
Perenne eredità.
Caddero e quercie e rupi;
Vive il tuo fiore, o Rosa.
Non è terrena cosa
Il fior di carità.
Scintillerà il tuo nome,
Sublime poverella,
Fida e pudica stella
Sulle volgenti età.
E delle opranti in terra
Difese dal tuo velo,
E delle oranti in cielo
Un coro si farà.