S. Michele. I. Cantico - Edizione digitale XMLcompiled byMaria Federica CartenìCarte Tommaseo Online2025
Questa risorsa digitale è accessibile per scopi di ricerca accademica, vietato ogni uso commerciale
Il documento è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - NonCommerciale - NonOpereDerivate 4.0 Internazionale (CC BY-NC-ND 4.0)
Carte d'autore onlinePoesieTommaseo, NiccolòSuccessori Le MonnierFirenze1872Trascrizione e revisione testiMaria Federica CartenìClaudio LupinuMarcatura XML testiMaria Federica CartenìManuela FerraroCodifica XML automatica estratta da WCM-BDGiovanni Salucci - MRX srlCoordinamento scientificoSimone Magherini
S. Michele. I. Cantico
Guerra ne’ cieli ardea. — «Ma tu che seiChe tanto apri di te, tanto nascondi?Dio sarò di mia parte: a’ cenni miei,Densi in battaglia insorgeranno i mondi.»Disse il gigante degli spirti rei,E nel sembiante e ne’ pensier’ profondiDi subito si fêa brutto e perverso,Sì che n’ebbe paura l’universo.Come vento che vien d’ardua foresta,Ch’aria e mar ne’ suoi vortici confonde,Il tiranno voler dall’empia testaNegli angeli di Satana s’infonde.Il firmamento è tutto una tempesta,E vanno i cieli e vengono com’onde.Le immense posse, audaci flutti al lito,Si frangean, bestemmiando, all’infinito.Chi pensa il Paradiso e delle santeVite la pace, andrìa più presso al vero,Che a ritrar’ quel tumulto e la giganteBattaglia dell’angelico pensiero.Il Crëator s’ascose in fulminanteBuio; e terror divenne il suo mistero:A’ rei terror, quïeta luce e fidaA’ forti armati, a cui Michele è guida.Armi d’incorruttibili elementiHan, che tremende son perchè son belle.L’aria, il fuoco, l’elettriche correntiSon masso inerte al paragon di quelle.Combattesti, o Michel, come possentiNell’ordine segnato opran le stelle:Mite movesti in tuo valor, qual vola,Per notte queta, armonica parola.Più l’oste avversa incorre, e più serenoTu posi, e più di ciel ti si disserra.Quanto durâr’, Natura, entro al tuo senoLe doglie atroci e la feconda guerra?Se mill’anni per mille, o se un baleno,Ingegno nol sapria nutrito in terra;Chè nella vita dell’eteree mentiGli spazii è un punto, e secoli i momenti.Cadon lottando per il proprio pondo,Com’aquile ferite svolazzanti.Ad ogni occhiata si dilegua un mondo;Pelaghi di terror s’apron davanti.Più ratti ei van per le tenèbre a fondo,Più si levâro in ampia luce i Santi.L’abisso il gorgo suo chiude; sparinno:Trema il creato, e scioglie al Verbo un inno.Fama è, leggesse in Dio l’angel superboCome, a sanar le crëature inferme,Dal ciel, curvato, scenderebbe il Verbo,E invidia avesse dell’umano germe.Lui, putrefatto nell’orgoglio acerbo,Iddio prostrò sotto fanciulla inerme,E commise all’Arcangelo MicheleTe, pianta del Messia, Santo Israele.E Mesreìm fremè, vinse Israello;E Moisè di Faraone è dio.Vittoria piovve a Gedeon sul vello;Vampa dal sen della fornace uscìoContro gli sgherri del tiranno fello;E sotto l’ali dell’Arcangel pioI tre fanciulli nella fiamma ardenteSorridean, come fiori al sol nascente.Tu portasti in tua man.... madre e guerriero,Un popol tutto, come un’alma sola:A un’alma sola, come a un mondo intero,Pronto è il tuo braccio, e all’angel reo la invola.Chè in ciascun’alma si rifrange il vero,L’alta de’ cieli artefice parola:E, cominciata in ciel, tu segui in terraDella perfetta libertà la guerra.L’anime in terra, i soli in ciel, Signore,Son d’immenso oceàn piccole stille.I tuoi guerrieri han questi e quelli a cuorePiù ch’uom la luce delle sue pupille.Nè tu mi vieti, in un pensier d’amoreQuesto abbracciar con altri mondi a mille;E, agli Angeli seguace, oltre ogni sferaDrizzar le penne della mia preghiera.