Le forme - Edizione digitale XMLcompiled byMaria Federica CartenìCarte Tommaseo Online2025
Questa risorsa digitale è accessibile per scopi di ricerca accademica, vietato ogni uso commerciale
Il documento è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - NonCommerciale - NonOpereDerivate 4.0 Internazionale (CC BY-NC-ND 4.0)
Carte d'autore onlinePoesieTommaseo, NiccolòSuccessori Le MonnierFirenze1872Trascrizione e revisione testiMaria Federica CartenìClaudio LupinuMarcatura XML testiMaria Federica CartenìManuela FerraroCodifica XML automatica estratta da WCM-BDGiovanni Salucci - MRX srlCoordinamento scientificoSimone Magherini
Le forme
Come legno sottil per acque limpide,Vengon de’ corpi le lontane immagini,O come uccei di varia piuma, e l’aereLieve nel volo de’ color’ non muovono.Corrono all’occhio, come fida tortoraCorre alla pace del suo nido; e l’occhioIncontro alle vegnenti invia suoi spiriti,Gemelli alati messaggier’ dell’anima.Mormorio d’onde, palpitar di cètere,Calpestìo di guerrier’, prece di parvoli,Con indistinto vortice si mesconoNel lume ampio del cielo; eppur li sceveraL’orecchio uniti, e sparsi il cuor li accoglie.Tal delle forme l’immortal famigliaIncontransi in lor vie, nè si confondono,Nè le svia del commosso äere l’impeto;Ma, come pesci che per l’acque guizzano,Tutte han lor vita intera e spazio libero:È di ciascuna il cielo. Una l’immagine,Varia s’infonde agli occhi arguti, e all’avideFantasie de’ viventi; onde nell’unicoRaggio universi a mille Iddio moltiplica.Angeli, voi che della danza etereaDelle forme ne’ rai temprate il numero,LE FORME.Come legno sottil per acque limpide,Vengon de’ corpi le lontane immagini,O come uccei di varia piuma, e l’aereLieve nel volo de’ color’ non muovono.Corrono all’occhio, come fida tortoraCorre alla pace del suo nido; e l’occhioIncontro alle vegnenti invia suoi spiriti,Gemelli alati messaggier’ dell’anima.Mormorio d’onde, palpitar di cètere,Calpestìo di guerrier’, prece di parvoli,Con indistinto vortice si mesconoNel lume ampio del cielo; eppur li sceveraL’orecchio uniti, e sparsi il cuor li accoglie.Tal delle forme l’immortal famigliaIncontransi in lor vie, nè si confondono,Nè le svia del commosso äere l’impeto;Ma, come pesci che per l’acque guizzano,Tutte han lor vita intera e spazio libero:È di ciascuna il cielo. Una l’immagine,Varia s’infonde agli occhi arguti, e all’avideFantasie de’ viventi; onde nell’unicoRaggio universi a mille Iddio moltiplica.Angeli, voi che della danza etereaDelle forme ne’ rai temprate il numero,1851.