Armonia delle cose. (A giovane donna.)
Quanto tratto di ciel, quanto, o diletta,
Vincea d’acque e di terre impedimento
L’aura che reca a me della tua schietta
Voce il concento?
Di che pianeta, o di che fonte arcana
Move, e per quanti error’ balza e si frange
Il raggio ch’entro una pupilla umana
Sorride o piange?
E il calor ch’esce di due alme unite
In un amplesso generoso e pio,
In quant’aria si fuse, in quante vite
Corse e svanìo?
Quanti moti un sol moto, e quanti adduce
Una sola cagion diversi effetti!
Piena di preghi è l’armonia, la luce
Piena d’affetti.
Una materia in varii modi ordita
Voi, zefiri, produsse, e voi, ruscelli:
Spira da un solo amor la vostra vita,
Fiori ed uccelli.
E tutto vive; e quel che morte al mondo
Appare, è sogno de’ nostr’occhi infermi.
Un sereno, instancabile, profondo
Spirto i suoi germi
Sparge nel giro delle sfere ardenti,
Posa nel seno delle tombe oscure.
E nulla cosa è vil; tutte possenti,
Tutte son pure.
Fervid’acqua di stagno in alta neve
Biancheggia: umida terra è fior gentile;
Cenere e terra, o giovanetta, è ’l breve
Tuo casto aprile.
Forse quest’aura, che le smorte foglie
Lieve baciando erra su me, rapìo
Alcun de’ germi che fûr già le spoglie
Del padre mio.
L’aura notturna all’esule mendico
Porta i sospiri che la madre pia,
O la diletta memore, o l’amico
Fido gl’invia.
Nell’aria stessa erran confusi insieme,
Qual di suoni o di rai pieno concento,
E l’inno di chi spera, e di chi geme
L’umil lamento;
E il respir de’ nemici e degli amanti,
E de’ servi le grida e de’ tiranni,
Che, insieme miste, van sulle sonanti
Ale degli anni,
E armonia d’ineffabile mistero
Nelle lontane età diffonderanno,
E dall’odio l’amor, dal falso il vero
Educheranno.
L’una nell’altra essenza si rinfonde,
E più s’innova quanto più si mesce;
Cigno che più si tuffa, e più dall’onde
Bianco rïesce.
Entro la vita del mio stanco frale
Altre s’accendon vite a cento a cento;
E ad altri spirti il mio velo mortale
Forse è strumento.
Morte ed Amor de’ tuoi mister’, Natura,
De’ tuoi misteri, o Fede, apron le porte;
Allevan l’alma con materna cura
Amore e Morte.
La terra e il ciel con grande amor feconda
Di piccol fiore un delicato stelo:
Con gran desio si specchia in picciol’onda
La terra e il cielo.
In ogn’istante è un’infinita ampiezza
D’anni: ogni spazio è l’universo intero.
Il buio è luce, è l’umiltate altezza:
Tutto è mistero.
1835.