La creazione e la redenzione diffusa. La redenzione: gli aliti, il sangue, i mondi
Quanti, o Gesù, più tenui
Nutriva e più possenti
Atomi il mondo, accorsero
Dagli astri ubbidïenti,
E fecersi elementi
Delle tue membra sante,
Di nostra umanità divino amante.
Quanta da lunghi secoli
Vita d’amor fioria,
Come stillato spirito
Nel grembo di Maria
S’accolse in armonia
Di movimenti e rai,
Quale in terra non fu nè sarà mai;
E la infondea la Vergine
Madre nel tuo bel velo:
E tu, crescendo, agli uomini
Ne rifondevi e al cielo;
Siccome, dallo stelo
Vivente, il fior rifonde
Di quel che toglie al suolo, all’aria, all’onde.
Pria che tua carne fossero
I pani, e sangue il vino,
Degli aliti vivifici
Del corpo tuo divino
(Qual raggio mattutino
La terra e il ciel ricrea)
Sacra Natura e santa si facea.
Di tue pupille il raggio,
L’aura de’ tuoi respiri,
L’umor delle tue lagrime,
Il sangue de’ martìri,
Com’onda in ampii giri,
In ogni cosa viva
Si spandea per la terra, e al ciel saliva.
E il sangue tuo gli spiriti
E i corpi ancor penètra;
Si leva, incenso mistico,
Negli splendor’ dell’etra.
Come toccata cetra
Che l’armonia diffonde,
Tutta la terra a tutto il ciel risponde.
Un fil di verde, un battito
Di fibra, un vol d’insetto,
Invian del mondo ai termini
Commisurato effetto.
Misuri il cenno, il detto
Dell’uom, tu giusto e pio,
Gli dài valor nell’universo, o Dio.
Mondi le arene, e polvere
Innanzi a Dio le stelle.
Tutte del Verbo altissimo
Favella, e in Dio sorelle,
Gioite, o cose belle.
Sacra, da’ tuoi profondi,
Natura, esulta; e dite un inno, o mondi.