A Venezia - Edizione digitale XMLcompiled byMaria Federica CartenìCarte Tommaseo Online2025
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Carte d'autore onlinePoesieTommaseo, NiccolòSuccessori Le MonnierFirenze1872Trascrizione e revisione testiMaria Federica CartenìClaudio LupinuMarcatura XML testiMaria Federica CartenìManuela FerraroCodifica XML automatica estratta da WCM-BDGiovanni Salucci - MRX srlCoordinamento scientificoSimone Magherini
A Venezia
Sola eri allor che all’atterrita ChioggiaLe liguri tuonâr minacce e l’onte;Sola eri allor che la fulminea pioggiaMorte scagliò sul Ponte.E con Vettor vincesti: e fu simìleL’estremo fato a nobile vittoria.I rimorsi e il coraggio, o mia gentile,Chiedi alla tua memoria.Per miracol di Dio cadde spezzataLa tua catena. Lo stranier ti grida:«Che fai, Venezia? Ove i tuoi vanti?» e guata.Ah, ch’ei di te non rida!Debole ti lasciâr, dagli ozii oppressa;Ma ti restan pur braccia e senno e oro,E il mare, e Dio. Non mendicar, tu stessaConquista, il tuo decoro.Fiacca vendetta e misero compenso,Lamentando giacersi. Oh dormigliosaSvogliata ancella, e già del mare immensoForte regina e sposa,Sorgi. E il vigor che i voli tuoi sostenneMentre fatica a’ tuoi grand’avi piacque,Rinascerà. Ricresceran le penne,Rivolerai sull’acque.1870.