A Lucia de Thomasis - Edizione digitale XMLcompiled byMaria Federica CartenìCarte Tommaseo Online2025
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Carte d'autore onlinePoesieTommaseo, NiccolòSuccessori Le MonnierFirenze1872Trascrizione e revisione testiMaria Federica CartenìClaudio LupinuMarcatura XML testiMaria Federica CartenìManuela FerraroCodifica XML automatica estratta da WCM-BDGiovanni Salucci - MRX srlCoordinamento scientificoSimone Magherini
A Lucia de Thomasis
Chi di Napoli tua l’aure e gli ardori,Chi le notti mi dà quete e lucenti,Come l’anima tua? Di nuove coseChi rinfresca e rinfiamma il mio sentire?Sempre nuovi color’ la fantasiaRichiede, e nuovi la parola accenti,L’affetto a disfogar dell’Uno immensoChe l’indomato cuor preme e rinfranca.Ahi di natura l’immortal bellezza,Come lontano suon, languida giungePer l’appannato vel degli occhi infermi.Chi sa se prima al sol chiuderò gli occhi,Misero, che alla vita? E notte tetraLa fronte involverà, notte il pensiero?Chi sa che l’egro corpo al tuo pensieroNon sopravviva, e tu le vie camminiFatto ignoto a te stesso, e della boccaT’escano inconsapevoli parole,Com’alito d’aperta sepoltura?Pur sento ancora del pensier la vita,Sento il passar dell’armonie del cieloPer l’alma mia, come sui tetti notiRondinelle volanti a primavera.Oh nel mesto cammin, pietosa amica,Mi sia de’ buoni il paziente affetto,Come all’ale d’uccel pellegrinanteAlto-velata antenna ov’ e’ riposi.Ma quando miri in ciel nuvola mesta,De’ bei color del sole allegra farsi,Pensa, o pietosa, il tuo lontano amico.