• A C. di B. in morte di sua madre

    A C. di B. in morte di sua madre Questo ciel, che ti splende aperto e lieto, Folgori ad una entro sue vie profonde; Quel mar, che geme un gemito quïeto, Ira di flutti asconde. Forse che d’armi infrante e di cadaveri Fu tetro il campo, or d’ombre ameno e d’acque: Forse dal petto di sepolta vergine Quel fiore allegro nacque. Talor la fame accanto alla ricchezza, Ed agli onor’ l’infamia Iddio prepara; L’ire agli amor’, le piaghe alla bellezza, Al talamo la bara. Sacra la morte se, battesmo all’anime, I vivi in fè ricrea mite e severa; Sacro il dolor se guarda in alto, e temprasi In note di preghiera. In questo, che contiene ogni natura, D’affetti e di dolor’ concento arcano, Maestro eterno, i tempi Iddio misura Coll’infallibil mano. E ad ogni suon di mille vite il fomite Acceso è in terra, e di mill’altre spento; E segue imperturbato, infaticabile L’infinito concento. 1837.