• Il Sabato santo

    Il Sabato santo Qual, da viaggi dolorosi affranto, Uom li ripensa allor che siede in porto, E sente un gran terror nel suo conforto, Chè non sapea d’aver patito tanto; Tal, mentre i suoni delle chiese e il canto, Signor mio, mi vi annunziano risorto, Penso, Gesù, come voi foste morto, Quanto soffriste; e mi commuovo al pianto; Veggo ne’ rai dello splendor divino Le piaghe che vi fe’ la colpa mia, E con lieto spavento a lor m’inchino; E a lei che madre ci donaste, io dico: Insegnateci amar, dolce Maria, Questo dolce, tremendo, unico amico.