• Pe’ morti

    Pe’ morti Venite, esultiamo Ne’ funebri canti: Sia forte l’amore, Sia sacro il dolor. Sereno il dolore Dell’alme speranti. La pace de’ Santi Ci dona, o Signor. Son rotte de’ sensi Le blande ritorte, L’orrenda del male Battaglia cessò. Vincemmo il fatale Tuo pungolo, o Morte. Del Dio vivo e forte Le gioie vedrò. Passò come foglia Dal vento rapita; Com’ombra all’albòre Sorgente, fuggì. Del lubrico errore La notte è finita: Signor della vita, Comincia il tuo dì. Il fango m’è padre, La polve consorte: Ma Cristo è possente; Chi l’ama, non muor. Distendi al giacente Le man che, risorte, D’abisso le porte Spezzaron, Signor. Io credo che vive Il mio Redentore, Ch’a me questo umano Mio velo vestì, E poi di sua mano Vorrà pien d’amore, Quel dolce Signore, Ridarmelo un dì. Al suono repente Dell’ultima tromba I cieli e la terra Udremo tremar. La carne si sferra Dal sen della tomba: Nell’ odio chi piomba, Chi sale ad amar. O cieli, mia patria, O Angeli amanti, Riguardi quel Dio, Quel Dio che vi fe’, Al cenere mio Confuso fra tanti: La luce de’ Santi Risplenda su me. Qual neve che spiega Sul colle i suoi veli, Se lieve d’un fiato Potesse svanir, E il colle odorato Sorridere a’ cieli, E tutti gli steli A un’ora fiorir; Il fondo e le cime Di tutte le cose Lo spirto beato A un punto godrà; Berrà del creato All’acque nascose; Fiorir come rose I mondi vedrà. Se grande cometa Dall’ale fiammanti Rapisse nel crine Il naufrago mar, Vedresti ruine E abissi tonanti, E mostri giganti Esanimi ansar. Tu, Morte sovrana, Il ver disascondi; Coll’ampio chiarore Tremendo a veder, Tu scopri del cuore I cupi profondi, Denudi gl’immondi, Gl’iniqui pensier. Quel libero giorno Attendo e pavento. Signor, chi sincero, Chi degno di te? E già nel pensiero Dell’anima sento, Pietade, sgomento, Ribrezzo di me. Lodate il Signore, O anime amanti: Sia tutto il creato Un inno d’amor. Per me desolato Orate festanti. La pace de’ Santi Ci dona, o Signor. Degli Angeli il canto M’insegni la via: Di quanti bramato L’aspetto mi fu, D’innanzi, d’allato Volando mi sia; M’accenni Maria, Mi scorga a Gesù. Cercandomi, stanco Sedette quel pio; E spasimi ed onte Sostenne per me. Qual cervo alla fonte Dell’acque, buon Dio, Lo spirito mio Desidera a te. 1840.