• L’espiazione delle anime

    L’espiazione delle anime Poich’è dischiusa dal corporeo vano L’anima, e sperso de’ fantasmi il mondo, Forse che in cupo carcere lontano Scuote de’ suoi pensieri il carco immondo? E, tutta nel desio del Ben sovrano, Ogni cura terrena oblio profondo Le invola, e i qui viventi a lei son morti, Nè ad altri omai che a sè brama conforti? Forse che all’affannata anima, spento Degli astri il tempo e degli spazii il giro, Gli anni penaci a lei sono un momento Interminato, un unico sospiro; Com’uom, cui sbalza in mare ira di vento, Cui preme la nemica onda il respiro, E, non finita, l’ultima parola Nel pensier gli gorgoglia e nella gola? È tra noi vostra pena; e men remote Siete a noi di noi stessi, anime care. Piene del vostro spirito le note Case, e i sudati campi, e il corso mare. Il senso nostro infino a voi non puote; Chè delle cose un lembo sol ci appare: Ma ciascuna di voi, meste compagne, Per noi, come per sè, prega e compiagne. E i preghi che per voi fanno i viventi (Com’alito di fior divien rugiade), Distillano quaggiù, benedicenti, Ristoro e a questa ed a più tarda etade. Per quante mai ne’ secoli vegnenti Chiameran de’ lor falli a te pietade Sorelle anime afflitte, io prego, o Dio; Tutte il dolor le abbraccia e l’inno mio. 1835.