• I nemici

    I nemici Lasso! ben so che con crudele affanno Ho di più d’un, che amai, l’anima attrita, Che maggior non potrebbe alla mia vita Recar fiero nemico oltraggio e danno. Nè mi dorrò se, per la notte, dànno In me non visto, e se mi fan ferita: Son come ciechi, ed han la via smarrita; Non conoscon se stessi, e me non sanno. Ond’io sento che inver non ho nemici; Perchè sì volge Iddio le cose umane, Che gli astii loro a me son benefìci. E partirei con lor la gioia mia, Siccome il poverel pàrte il suo pane Col poverello che scontrò per via. In carcere.