• Al mare

    Al mare Ne’ tuoi profondi, o mar, la vita ardente Del sol si versa, quasi fiume in fiume: Galleggia in sulla lieta onda tacente Lieve la luna, quasi argentee spume. E rifiorisce in te, mesto-ridente Delle sottili nuvolette il lume: E la remota stella in te scintilla, Qual di rugiada al sol tremula stilla. Voce di Dio sull’acque. Il tuono echeggia Di nube in nube, il ciel lampeggia e l’onda. Volvesi il fiotto audace, e rumoreggia, Come a vento autunnal selva profonda: E, qual masso che rotola e si scheggia, Rompe superbo, e alla scogliosa sponda Manda un confuso suon d’ira e di pianto; Furor ne’ baci, e gemito nel canto. Quanto, o divino, entro alle tue convalli Popol di piante e di guizzanti accolto! Quante memorie, e di dolor’, di falli, Di speranze naufragio in te sepolto! Ma cresceran da’ gracili coralli, Col tacito lavor di secol molto, Verdi isolette, ove la gente pia Porrà sue case, e altari a te, Maria. Mille miglia lontano al monte aprico I suoi vapori invia, messaggi fidi: L’acque del monte al generoso amico Corron, cercando i desïati lidi. Tu, pacier prepotente, e pio nemico, Stringi le umane genti e le dividi. La bella Libertà, che sul mar nacque, Esule quindi e nuda erra per l’acque. 1851.