• La vita

    La vita La pianta e l’uom coll’alito, Ne’ rai del sol recenti, Sugge e rimanda un äere Pien d’atomi viventi. L’uom coglie i lievi e tenui, La foglia i densi e lenti: Così l’un l’altro aìta Del troppo di sua vita. Quegli atomi risuscita, Li fa guizzar, la luce; Ratti il vibrante elettrico Li dissipa e radduce; Nella virtù magnetica A fitti amor s’induce, E nel calor rifiglia, L’innumera famiglia. Se il pasto grave, o l’aria Pingue, o maligno l’anno; Abitator’ men agili Al sangue tuo daranno O dolorosi o languidi Moti, letargo o affanno; Meno in sue vie veloce L’ingegno, il cor feroce. Moto e calor fien balsamo, E di liquor’ tenaci Bevanda, in cui s’impiglino Gl’invaditor’ predaci. E innoveran la tempera Cibo sottil, vivaci Fatiche, e il tuo pensiero, Ch’ha sulle fibre impero. Quando soverchio il popolo Del viver tuo consorte In sè troppo arda, e acceleri Per grande amor la morte; Allenta, od apri al tumido Sangue inusate porte: Depressa o sminuïta, Rimbalzerà la vita. Se (com’umor che l’èmpito Perda del passo e stagni) Stretti in angusto i gracili Del tuo respir compagni, Se ’l cibo o l’aure fallino, Se d’atomi grifagni Un popol vincitore Li prema; allor si muore. 1852.