• Vite latenti

    Vite latenti Come fòlade in guscio e seme in mallo Serba la vita e le virtù latenti, Forse così nel sasso e nel metallo Covano ignoti all’uom germi viventi. Come respira e in mar cresce il corallo, Forse le ardenti arene, i massi algenti Hanno un senso di sè: commosso il suolo Trema forse d’amor, mugghia di duolo. Questo pianeta, che di tante vite Con divino vigor porta il mistero, Forse anch’egli ha la sua: forse le ignite Potestà che de’ mondi hanno l’impero, Governan lui che impetüoso e mite Risponde ai moti dell’altrui pensiero, Com’armento domato apre la terra, Come cavalli ardon superbi in guerra. 1852.