• La terra e i cieli

    La terra e i cieli Ascese il Golgota, Le man trafitte stese Orando, e tutti i secoli In un amplesso e in un pensier comprese. Chi mi dà sciogliere L’ali da questo fondo, E le tue vie conoscere Dagli splendor’ di più sincero mondo, O Terra; e intendere La spirital parola Che nel lontano spandersì Delle divise genti, unica, vola, Qual veggo florida Dal poggio la vallea, Quale in fugace immagine Veggo lucente un’immortale idea? Ahi! fiori candidi Veggo di sangue tinti, Ed incomposti e lividi Sogni tra forme angeliche dipinti. Ma quel che a’ languidi Nostri occhi appar disgiunto Da balze e da voragini, Nelle altezze di Dio non è che un punto. Terra, che l’alito Dell’ardue tue cittati Al ciel sollevi, e il vortice Fumoso de’ sofismi e de’ peccati; Sei breve gocciola All’oceàn de’ mondi, Che s’alzano e ricadono Entro al letto de’ secoli profondi. Fanciulla indocile, E vecchia invereconda, La schiatta tua può tendere Il passo appena, ed in minaccie abbonda. Ma ciascun’anima È mondo, in te, più grande Che i cieli immensi, ov’agile L’armonia di tua poca ala si spande. Per ciascun’anima Ospite a te l’Eterno Venne, e domò gli spiriti Che versan pel turbato aere l’inferno. A ciascun’anima, Occhio sereno e fido, Veglia un gentile spirito, Come rondine madre al dolce nido. Tu pure un Angelo Hai di tue vie custode, Che le tue doglie tempera, Misera Terra, e de’ tuoi merti gode. Ogni famiglia Di stelle in ciel crescenti Iddio commise a un Angelo, E ministre gli diè bëate Menti, Che cura prendano Di ciascheduna stella, A ignoto fin la scorgano, Di mondi ignoti unanime sorella. Quanto più d’etere, Alto cerchiando, piglia, Quanto in pensier moltiplica Ed in amor la splendida famiglia; Tanto gli Arcangeli, L’innumerabil coro Lieti guidando, ascendono L’eterne altezze, e Dio gioisce in loro. 1852.