• La vita dell’universo

    La vita dell’universo Qual per le vene ascende il sangue, e denso In globi minutissimi s’aggira, E, caldo fiume, abbonda ad ogni senso Dal cuor, che lo rifonde, e in sè lo aspira; Gli astri così nell’universo immenso Fanno una vita che pàlpita e spira: E ogni sol che nell’alto arde e sfavilla, È di quel sangue una possente stilla. Nè i globi igniti, come cosa morta, Rotan da ferrea man respinti e attratti, Chè un gran pensiero, un grande amor li porta A cospiranti ministerii ed atti. E la possa vital che li conforta, Piena si stende ai più lontani tratti, Come nel corpo, intera e consentita, Corre per l’ugne e ne’ capei la vita. L’un dell’altro universo arde d’amore, E misterio a sè stessi è lor desiro: Parlansi, e in gioia acuta e in fier dolore Anelando confondono il respiro. Sgorgan da’ seni amanti a tutte l’ore Vapor’ di fiamma, che, nel sacro giro Del prefinito immensurabil anno, Mondi novelli a generar verranno. Ma di greve materia ognor più rade Fian quelle vite, e di splendor più sante; E innalzeran per più sublimi strade Cantici al Dio che le creò cotante: E sul fecondo mar d’eternitade A schiere andran, com’aquila gigante Che sull’ascesa nuvola serena Ombra non getta, e si discerne appena.