• A Carlo Poerio

    A Carlo Poerio Te salutiam risorto a un dì novello, Carlo, e sottratto a man crudeli e ladre: E l’alto duol che di conforti è padre Proviam, pensando teco al tuo fratello. Splendide esequie, in mestamente bello Ordine, a lui sacrar libere squadre; E Venezia, immortal sorella e madre, Di pie parole gli scolpì l’avello. E lui del sangue suo l’aperta vena Segnò poeta; e con martirio santo Morì credendo nell’Italia e in Dio. E non visse ai singhiozzi; e non sentìo Lontan lontano della madre il pianto, E il suono, o Carlo, della tua catena. 1858.