• L’esule

    L’esule Dovunque una voce fratello mi chiama, Dovunque si piange, è patria per me. Laddove non s’òra, laddove non s’ama, È carcere tetro, la patria non è. L’uccello volando sen’ porta dal nido Per balze, tra’ bronchi, sull’acque, sui fior’ La vita del canto compagno suo fido, Dell’agili piume i lieti color’. Il verno più crudo, la notte più nera Per l’umile oppresso, per l’esule avrà Ghirlande odorate di casta preghiera, Scintille inestinte d’ardita pietà. Per tutto a’ trionfi si mesce vergogna, Per tutto il sorriso frammisto ai dolor’; Per tutto si serve, si opprime, si sogna, Si ardisce, si teme, si attende, si muor. 1850.