• Esilio volontario

    Esilio volontario Risorgi, rinfranca La possa smarrita; O anima stanca, Conosci la vita. Tua patria è l’esiglio, Tua sede il periglio, Tua legge l’amor. Deserta è la via, Lontana la mèta: Solinga ti avvia, Nè trista nè lieta. D’Italia il pensiero (Tremendo mistero) Tien’ sempre nel cuor. La vita sia monda, La speme sia pura: La voce risponda All’alta sventura. Sia schietto l’ingegno, L’affetto sia degno Di tanta beltà. Qual uomo l’ebbrezza De’ casi felici, L’acerba dolcezza De’ facili amici, Gli sdegni, il rancore, L’orgoglio, il dolore Combatter potrà? Sei povero e solo: Aiuti al tuo zelo, Conforti al tuo duolo Non hai che dal cielo Non d’aspre fatiche, Non d’ire nemiche, Ma temi di te; Del vano tuo cuore Che, infido a se stesso, L’innato vigore Travolto, compresso, A modo di brando La pena aguzzando Verrà contra sè. Te stesso paventa; Degli anni passati I sogni rammenta, Le angosce, i peccati, O anima stanca: Raccogli, rinfranca L’incerto valor. E voi che le chiavi Del tempo tenete, Memorie soavi Di gioie segrete, Di taciti studi, Di quete virtudi, Di pianto e d’amor; Con l’ali librate Copritemi, e scudo E verga deh siate Al povero ignudo, Che va pellegrino, E il proprio destino, Andando, non sa. Se il cieco, o Signore, Travìa dal suo corso, Un nuovo dolore Gl’insegni il rimorso. Un acre deliro, O un dolce sospiro Mia vita sarà. Marsiglia, 1834.