• A giovanetta

    A giovanetta T’arrisi, ti compiansi: e dal tuo labbro Un pio sorriso, un detto Di mal celato affetto Colsi, non altro fiore. Com’orfano fanciul che, poveretto, Giovane donna rincontri per via E lo raccolga, nel leggiadro petto Raccor degnasti l’immagine mia. Ma fu virgineo sogno. A te venia Riconoscente e pio, Ma sfruttato il cor mio, Ma povero d’amore. Non son per te. Tu troppo nuova ancora, Io troppo antico dell’aspro sentiero. Ne’ medesmi dolor non s’addolora, Nè ben s’abbraccia il tuo col mio pensiero. Men ch’i’ non bramo e più ch’i’ non ispero, Sei buona, amante e bella. Troppo è per me, sorella, Ed è poco, il tuo core. Più puro cor, più giovane del mio Forse nel tuo cammino incontrerai: Forse ingannata dall’alto desio, Aspettando la vita, invecchierai: Forse un giorno i’ dirò, meglio era assai Abbandonarsi a lei, Meglio abbellire i miei Pensier’ del suo candore.