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Materiali d'archivio
Fondo Tommaseo della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
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Eventi
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Niccolò Tommaseo et Nantes: mostra allestita in occasione del convegno internazionale di studi Tommaseo europeo per il 150° anniversario della morte di Niccolò Tommaseo(1802-1874)
L’ideale
La giovin donna ch’i’ amo d’amore,M’ama con tutte le forze del core.Mai tutta trista, nè mai tutta lieta:Queta è sua doglia, la gioia più queta.Tutta coperta d’un semplice manto:La sua parola un dolcissimo canto.Vede, dormendo, di ciel visïoni,E le contèsse in sognate canzoni.Ell’ha di vergine il timido amore,Di vedovetta il maturo calore.Da sera al sommo degli anni fiorisce,Da mane invergina e ringiovanisce.Siede nel sole, o, deposto ogni velo,Qual fior, riceve la pioggia del cielo.Umor la nutre di schiette bevandeChe per le gracili membra si spande,E le commove d’un moto leggiero,Simile al moto d’un lieto pensiero.Nè mai, nell’atto d’andar, muta i passi,Ma, come uccello per l’aere, vassi,O, come nave per l’acqua, procede,Che tutta mossa in un tratto si vede.Ella si lascia libar da’ miei baciL’altera fronte e gli sguardi vivaci,Ma non mai, seno compressa con seno,Bevve degli ebri complessi il veleno.Sempre la veggo, pur sempre la bramo:Non disse mai: tu se’ buono; nè: t’amo.Alle sue docili orecchie amoroseSuona una voce da tutte le cose;Un’aura spira, sottil ma sicura,Che le fa tutta sentir la natura.Docile ell’è come stelo di fiore;Ma ferma tiensi in radici d’amore.E sè conosce; e quel Dio che la ispira;Sente in sè stessa: e però non s’ammira.Sublime guarda, comprende profondo:Però s’inchina ai misteri del mondo.Ama tranquilla con ordin d’affettoUn fiore, i mondi, il Signor suo diletto.Tutti ama; e meco si vive solettaLa mia fanciulla, la mia vedovetta.