• Espiazione. Ad Alessandro Poerio

    Espiazione. Ad Alessandro Poerio Mesto sentire e lieta fantasia, Raccolti affetti il mio genio mi diè; E tra l’audacia de’ pensier’ fioria, Qual flore in selva, il pudor della fè. Ma per ingrate terre i’ derivai La limpid’onda che venne di ciel; E gli erranti per l’alto idoli amai Gravare, indegno, con sordido vel. Muta allor di splendori ed in gramaglia Parvemi avvolta natura veder; E fremer dentro sentii la battaglia Infaticata de’ molli pensier’. Lunga tela è la vita: e, se in un punto Fallì la mano al difficile ordir, Ivi vaneggia, e gracile e disgiunto Cede ad ogni urto e si squarcia il desir. Lasso, il riso vedrai della serena Speme, nebbiose memorie velar: De’ passati anni udirai la catena Lungo-strisciante per terra sonar. Caddi, ma piansi ancor; piansi, e parlai Delle mie piaghe, o Signore, con te: E risorsi, e ricaddi; e pur pregai, E vincitor mi composi al tuo piè. Nè fu viltade il creder mio, nè tacqui Da lui diverso l’errante voler: E amai quanti eran buoni, e mi compiacqui Ne’ bei perigli del libero ver. Risorgerò poeta. E tu con meco, Giovane stanco del vano vagar. Sento sull’alma mia, come su cieco Abisso, un’aura divina volar. Ogni affetto una vita, è tutto un mondo Ogni pensiero: e quest’alma immortal, Come le penne aprì, tocca il profondo, Emula al volo degli Angeli sal. La regïon degli Angeli, partita Per sottil velo da’ sensi, m’appar. Centuplicata intorno arde la vita, Siccome stelle tremanti nel mar. Questa che muove e sta, suona ed olezza, E in sette brilla ed in mille color’, E palpita di morte e di bellezza, Materia arcana, pregnante d’amor, È aura che da lunge, messaggera D’ignote terre, volando ne vien; È di voci armonia, che non intera Giunge, e si perde nell’ampio seren. Questo, che me di tanto amor circonda, Ampio universo, e si curva su me, Spirito è tutto: e, come sole in onda, Dio vi penètra e lo compie di sè. Come del nostro sol corrono i giri Immensi intorno a più splendido sol, Tal d’amor mille io veggo e di martiri Rote scontrarsi; e con mistico vol Di mondo in mondo, e d’una in altra prova Scendere a schiere gli spirti e salir; E ogni cosa rifarsi, e sempre nuova Onda di spirti e di mondi venir. E in questo mar nuotiamo. E dei venturi Anni siam parte e del tempo che fu. E forza i mondi andati e i nascituri Prendono e danno all’umana virtù. Degli spazii e de’ secoli sovrana, Leviam la mente alla cima del ver: Nè sola abbracci la famiglia umana, Ma i cieli eterni, l’umile pensier.