• Dolore operoso

    Dolore operoso E se te, com’elettrico torrente Che senza suon trascorre i nervi e l’ossa, Scuote il dolor di fremito possente, Non maledire alla divina scossa. Ben della noia il gelido serpente Temi, e respingi ognor con quanta hai possa. Sopor di turpi sogni è nel suo morso; E dell’anime fiacche ell’è ’l rimorso. Spera il dolor che te da terra levi, E l’anima ozïosa armi di vanni. Avrai nell’alto aneliti men grevi, Pianti men torbi e più virili affanni. E, nel fervor dell’opra, a te fien brevi Sin le lunghe ore del patir, Giovanni. E la santa pietà de’ mali altrui Ti farà miti e generosi i tui. L’ingiuria altrui non mova in te dispetto: Sicuro taci, o con pietà rispondi. Vinci il nemico in cortesia d’affetto: Dove il furto trascese, il dono abbondi. D’acre dispregio e d’arido sospetto A poco a poco il tuo pensier si mondi. Più sali, e più d’intorno a te vedrai Del ciel riflessi e del tuo core i rai.