Orioli, F.

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  • Codice identificativo: PRIN-TOM-AU-3863
  • Tipologia: Persona Fisica
  • Date di esistenza: 1783 - 1856
  • Attività: Fisico, letterato
  • Storia: Nacque a Vallerano (Viterbo), il 18 marzo 1783, da Giovanni, medico di campagna, e da Caterina Valeri. Dopo una prima educazione in scuole pubbliche di provincia e al Collegio romano di Roma, nel luglio 1801 entrò nel seminario di Montefiascone. Il 13 febbraio 1802 divenne canonico nella collegiata di S. Lorenzo Nuovo di quella diocesi. In seguito a un viaggio a Roma ospite dello zio Michelangelo, maturò la rinuncia alla carriera ecclesiastica e la decisione di studiare legge alla Sapienza. [...] Dagli anni Venti cominciò a collaborare con l’Antologia di Firenze, con contributi soprattutto di storia e archeologia etrusca, e intrattenne un lungo carteggio con Vieusseux. Collaborò anche ad altre riviste come la Biblioteca italiana di Milano e gli Opuscoli scientifici e letterari di Bologna, pubblicando i risultati delle sue ricerche archeologiche viterbesi. Popolare tra gli studenti e in fama di liberale, nel 1828 venne interrogato dalla Commissione Speciale per le Romagne insieme a Tommasini e Giambattista Lapi: ne uscì scagionato e gli furono confermate la cattedra e gli altri incarichi pubblici. Scoppiati i moti del 1831, vi partecipò attivamente come membro autorevole del governo provvisorio con l’incarico di ministro dell’Istruzione pubblica e firmò il proclama di decadenza del potere temporale. Tra il 15 e il 25 febbraio fu inviato insieme ad Antonio Zanolini in missione presso le altre città libere di Romagna, Marche e Umbria per organizzare l’unione delle Province Unite. Il 26 febbraio fu eletto vicepresidente dell’Assemblea riunitasi a Bologna. Dopo l’intervento armato austriaco e la capitolazione firmata il 26 marzo, si imbarcò insieme con altri membri del governo ad Ancona sul brigantino Isotta diretto a Marsiglia; ma il 30 marzo vennero intercettati dalle forze austriache comandate dal capitano Francesco Bandiera e fatti prigionieri. Dopo una prima sosta a Venezia dove gli vennero sequestrate le carte e fu interrogato, venne trasferito a Civitavecchia (7-9 agosto). Escluso dall’amnistia del 30 aprile, partì in esilio in Francia. Dopo un breve periodo a Marsiglia, si stabilì a Parigi. Grazie all’aiuto di diverse personalità, tra cui Guizot, insegnò antichità romane ed etrusche alla Sorbona, diventando membro corrispondente dell’Institut archéologique. [...] Mai rassegnato alla vita da esule, che mal sopportava (diversi tentativi di ritorno in Italia e stabilimento in Toscana fallirono), e alla dimora in Francia, di cui non parlava bene la lingua, dopo aver rifiutato una cattedra di antichità etrusche a Bruxelles, accettò l’incarico di professore di Fisica e direttore del collegio Jonio a Corfù, dove si stabilì nel 1837. [...] La sua situazione cambiò con l’elezione del papa Pio IX e l’amnistia da questo concessa ai condannati politici (16 luglio 1846). Rientrò dunque a Roma.
    Di lui Tommaseo scrisse: «Conobbi Francesco Orioli, il qual mi fece conoscere Cristina di Belgiojoso, di che gli son grato. Non senno politico in lui né dottrina ordinata, ma versatile ingegno, e acume grande, e cuore buono».
  • Fonti (vedi legenda): Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 79, 2013, voce di Ignazio Veca https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-orioli_(Dizionario-Biografico)/
  • Note compilazione : Responsabile della voce d’autorità: Maddalena Rasera
  • Ultimo aggiornamento: 2025-10-06